Può una grande capitale europea come Berlino essere low cost?
Assolutamente si!
Dopo avervi parlato di come mangiare tanto e bene a Berlino con un budget limitato, è arrivato il momento di conoscere le 5 attrazioni imperdibili e completamente gratuite per vivere al meglio la capitale tedesca senza spendere neanche un centesimo.
Iniziamo subito!
Porta di Brandeburgo
Non appena messo piede in città, nonostante la pioggia incessante e il freddo, abbiamo deciso di dirigerci verso una delle attrazioni più importanti della città: la maestosa Porta di Brandeburgo, un tempo simbolo della divisione di Berlino, e oggi emblema della città riunificata.
Purtroppo quel giorno il tempo non è stato affatto clemente e così, dopo aver scattato più foto possibili, siamo corsi a rintanarci in uno Sturbucks situato proprio lì vicino.
E cosa c’è di più bello che sedersi su uno piccolo tavolino, al riparo dalla pioggia, ad ammirare uno dei monumenti più affascinanti della città con in mano una tazza fumante di cioccolata?
East Side Gallery
Il secondo giorno la situazione si è completamente capovolta: il cielo grigio e la pioggia hanno lasciato posto ad un sole splendente e ad un cielo azzurro che ci hanno accompagnato per tutto il resto del viaggio.
E con il bel tempo sono arrivati anche i colori.
Colori accesi, brillanti.
Colori che prendono forma, e raccontano una storia che vede come protagonisti la pace e la libertà.
La East Side Gallery è esattamente questo, e molto, molto di più.
E’ il più lungo tratto di muro rimasto ancora in piedi, un importantissimo pezzo di storia trasformato ,nel 1990, nella galleria d’arte a cielo aperto più grande del mondo, realizzata da ben 118 artisti provenienti da ogni parte del globo, giunti a Berlino per celebrare la caduta del Muro con graffiti colorati inneggianti alla pace, alla libertà e alla fine di ogni segregazione e discriminazione.
Memoriale dell’Olocausto
Poco distante dalla Porta di Brandeburgo, nel quartiere di Mitte, si trova uno dei luoghi più toccanti del mio viaggio a Berlino: il Memoriale dell’Olocausto, il monumento che commemora gli ebrei vittime del genocidio nazista, visitabile tutti i giorni, 24 ore su 24.
L’opera è dell’architetto newyorkese Peter Eisenman che si è ispirato alle lapidi collocate nel cimitero ebraico di Praga.
Il monumento è costituito da quasi 3000 lastre di cemento di diverse altezze, allineate verticalmente su un terreno fatto di continui sali-scendi, pensato per suscitare nel visitatore le stesse sensazioni di ansia e spaesamento provate da milioni di ebrei costretti a vivere una tragedia così grande che è impossibile anche solo cercare di comprenderla.
Sento ancora il respiro affannoso e la forte agitazione che mi hanno accompagnato per tutto il percorso fatto di vicoli stretti e labirintici, sensazioni che rimarranno per sempre impresse nella mia mente.
Topografia del Terrore
La Topografia del Terrore è un esposizione permanente che racconta con immagini e documenti gli orrori compiuti dai nazisti dal 1933 al 1945.
Su quest’area sorgevano un tempo alcune delle più temute istituzioni del Terzo Reich, come il quartier generale della Gestapo (la polizia segreta di Stato), il comando centrale delle SS e il carcere in cui venivano torturati gli oppositori.
La visita al museo rappresenta un vero e proprio viaggio temporale alla scoperta delle varie fasi della politica del terrore, che raccontano nel dettaglio l’effetto che queste istituzioni brutali ebbero in tutta Europa.
Il binario 17
Forse non tutti sanno che poco distante dal centro di Berlino, in una zona immersa nel verde dominata da boschi e da bellissime casette in legno, si trova la stazione di Grunewald, oggi una normalissima stazione dei treni, piccola e semideserta.
Eppure è proprio da qui che, tra il 1941 e il 1945, partivano i treni che trasportavano i cittadini ebrei di Berlino verso i campi di concentramento, soprattutto Auschwitz.
E’ strano pensare che un luogo protagonista di così tante atrocità sia oggi un posto così tranquillo, tanto anonimo da passare inosservato.
Oltrepassata la silenziosa galleria rivestita di mattoni gialli, dopo pochi gradini, si raggiunge il binario 17 ( Gleis 17 in tedesco), da cui partivano i treni diretti ai campi, divenuto nel 1998 un memoriale.
Entrambe le banchine sono state pavimentate con delle lastre di ferro che riportano le date, il numero di deportati e la destinazione finale di ogni treno.
I pochi turisti che decidono di visitare questo luogo così carico di sofferenza lasciano un fiore, posano una pietra, accendono una candela, in silenzio, un silenzio che vale più di mille parole. Un silenzio necessario, accompagnato dalla consapevolezza che qui, neanche troppi anni fa, centinaia di famiglie salirono su un treno per non far mai più ritorno.
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